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Architettura

Questa è architettura. Il progetto come filosofia della prassi

Questa è architettura. Il progetto come filosofia della prassi

Marco Biraghi

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2021

pagine: 200

Da sempre l'architettura si fonda su una complessa interazione tra la mente e gli aspetti legati alla sfera dei sensi. Da questo punto di vista, un contributo fondamentale lo ha fornito la mano, mediatrice dell'idea attraverso il disegno, e capace in taluni casi di darle direttamente forma mediante un'azione mimetica. In ciò l'architettura rivela di non essere affatto riducibile a mera astrazione, ma di avere a che fare con il corpo. In un'epoca come l'attuale, che tende a sottoporre ogni processo produttivo a una drastica razionalizzazione, non è facile mantenere vivo questo accordo. E non soltanto perché oggi la progettazione è inevitabilmente regolata da programmi di disegno automatizzato. Sempre più spesso nelle società dominate da un capitalismo finanziario smaterializzato l'architettura si limita a soddisfare le esigenze del mercato, al più considerata come la nobile ereditiera di un illustre passato. Ciò impone all'architetto di rispondere a un duplice appello. Se da un lato deve prendere coscienza del ruolo di intellettuale e non di semplice tecnico, dall'altro deve difendere un modo di pensare e organizzare lo spazio e la materia che ne custodisca il rapporto con quella prima radice a cui sono sempre stati connessi: il tempo. Un'architettura che davvero riesca a farsi forma concreta di queste problematiche può proporsi come rimedio per le società odierne, ammalate della carenza di un agire e sentire collettivo. È in tale prospettiva che la pratica dell'architetto dovrebbe guardare al di là dei modelli di operatività puramente esecutiva, riattingendo a una filosofia della prassi, dove il pensare e l'agire sono inestricabilmente connessi.
21,00
Villa Frascoli. Piero Portaluppi a Laveno. Ediz. italiana e inglese

Villa Frascoli. Piero Portaluppi a Laveno. Ediz. italiana e inglese

Roberto Dulio

Libro: Copertina rigida

editore: ELECTA

anno edizione: 2021

pagine: 112

Posta al limitare superiore di Laveno Mombello, la villa Frascoli viene costruita a sul finire degli anni Dieci. L'edificio, con interventi di Piero Portaluppi, è compatto ma volumetricamente articolato ed esprime un composto e trattenuto rigore che intreccia etimi storicisti e lievi increspature floreali. Il committente della villa è Giuseppe Frascoli, figlio di Enrico Frascoli, appartenente a facoltosa famiglia locale, volontario garibaldino, consigliere comunale dal 1895 e poi sindaco di Laveno dal 1913 al 1914. Posto al limitare superiore del paese, l'edificio è costituito da un corpo compatto ma volumetricamente articolato da logge e terrazze. Un composto e trattenuto rigore espressivo intreccia etimi storicisti e lievi increspature floreali. Probabilmente negli anni Trenta la villa viene dotata di un padiglione di ingresso tipicamente novecentista. Nella stessa occasione viene modificata una veranda e costruito uno scenografico giardino "cubista" a ridosso di una rampa che mette in comunicazione la stessa veranda con l'ampio parco nel quale sorge l'edificio. Quest'ultimo intervento è ascrivibile a Piero Portaluppi, dal momento che coincide fedelmente con analoghi partiti geometrici già utilizzati dall'architetto, tra gli altri, nelle provocatorie visioni per Allabanuel (1920). Del resto proprio questo episodio architettonico si affaccia sulla villa abitata da Portaluppi durante i suoi soggiorni sul lago. Verosimilmente tra i frequentatori dei Frascoli, l'architetto milanese realizzerà per la stessa famiglia l'arredo di un appartamento a Milano (1935) e la villa Frascoli Fumagalli (1935), costruita a poca distanza dall'altra, probabilmente negli stessi anni dell'intervento sul giardino della stessa. L'intera vicenda si intreccia con quella degli altri interventi di Piero Portaluppi in loco: la fabbrica della Società Ceramica Italiana di Laveno e l'abitazione del suo direttore (1924-26), che insieme alle ville Frascoli costituiscono sicuramente una delle testimonianze più storicamente rilevanti dell'architettura novecentesca sulle sponde del lago Maggiore.
30,00
Imola: le due Case del Fascio e il centro cittadino

Imola: le due Case del Fascio e il centro cittadino

Mario Giberti

Libro: Libro rilegato

editore: La Mandragora Editrice

anno edizione: 2021

pagine: 276

Con questo libro sulle due Case del Fascio e il Centro Cittadino vengono presi in considerazione alcuni grandi interventi edilizi durante il governo fascista della città di Imola. In particolare l'intervento di ristrutturazione della casa Calderini, posta dietro al Duomo e con affaccio su piazza della Conciliazione, prima residenza e appartenenza al fascio imolese. E ancor più soprattutto l'enorme intervento di demolizione di edifici, la maggior parte di valore storico, alcuni dei quali anche vincolati dal ministero, come la casa Cerchiari sull'attuale via XX settembre, e di altri sull'antica piazza delle Erbe per la realizzazione del complesso formante il Centro Cittadino e la seconda Casa del Fascio. Quest'opera vuole portare elementi di conoscenza e riflessione sulla storia della città, approvato nel 1969, diventa un bene culturale da tutelare nel suo insieme. Solo con la conoscenza e l'analisi delle scelte fatte in passato si può pensare di progettare il contesto urbano per le generazioni future.
30,00
Sguardi sull'architettura contemporanea. Interviste di Irace Fulvio

Sguardi sull'architettura contemporanea. Interviste di Irace Fulvio

Libro: Libro in brossura

editore: Libri Scheiwiller

anno edizione: 2021

pagine: 176

Parole e disegni di 16 progettisti che hanno cambiato l’architettura. Una nuova collana di interviste, dedicata a personaggi di spicco del mondo della cultura e concepita come un ragionamento a più voci condotto dal curatore insieme agli autori intervistati sui temi di più stretta attualità. A Fulvio Irace, Matteo Vercelloni e Demetrio Paparoni è affidata la cura dei primi tre volumi, incentrati rispettivamente sull’architettura, il design e gli artisti. In questo volume dedicato all’architettura, Fulvio Irace riflette insieme a quattordici autori tra i più influenti del panorama internazionale sugli sviluppi di un’arte che per sua natura è fondata sulla fisicità dello spazio e sulla nozione di condivisione sociale, e che, come tale, in quest’epoca di grandi cambiamenti, è chiamata a dare delle risposte e a riflettere su se stessa, sui suoi strumenti, sui suoi compiti. Ne discutono con l’autore Renzo Piano, Mario Botta, Emilio Ambasz, David Chipperfield, Steven Holl, Kazuyo Sejima, Grafton Architects, Francis Kéré, Barclay & Crousse, Bijoy Jain, Charles Renfro, Benedetta Tagliabue, Odile Decq, Tadao Ando. A cura di Fulvio Irace, tra i massimi studiosi di architettura in Italia, è ordinario di Storia dell’architettura al Politecnico di Milano. La sua attività di ricerca, concentrata soprattutto sull’architettura italiana, è sfociata in numerose monografie tra le quali si ricordano quelle dedicate a Gio Ponti, Carlo Mollino, Franco Albini, Luigi Caccia Dominioni e Vico Magistretti. Numerosi anche gli studi dedicati ad autori più contemporanei come Renzo Piano, Emilio Ambasz, David Chipperfield e Odile Decq.
22,90
Vesper. Rivista di architettura, arti e teoria-Journal of architecture, arts & theory. Volume 4

Vesper. Rivista di architettura, arti e teoria-Journal of architecture, arts & theory. Volume 4

AA. VV.

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 216

Due movimenti, forse antitetici, interessano lo spazio. Singoli individui si autoescludono, escono dalla propria terra (exilium, exsul, ex-solum), si ritirano in altra condizione, depongono il potere da dentro, evitano il potere che frena. L'esilio può essere una scelta individuale ma anche una costrizione che investe, per sommatoria, un grande numero. Al contempo popoli, animali, organismi vegetali sono in esodo, si muovono, scappano, migrano, mutando il disegno e il senso del territorio e delle geografie.
18,00
Biennale Architettura 2021. How will we live together? Guida breve. Ediz. italiana

Biennale Architettura 2021. How will we live together? Guida breve. Ediz. italiana

Libro: Copertina morbida

editore: La Biennale di Venezia

anno edizione: 2021

pagine: 308

La Guida Breve della Biennale Architettura 2021, intitolata How will we live together?, è studiata per accompagnare i visitatori attraverso gli spazi espositivi dell'Arsenale e dei Giardini e per indirizzarli verso gli altri progetti allestiti in tutta la città di Venezia durante la 17ª Mostra Internazionale di Architettura a cura di Hashim Sarkis, che nell'introduzione approfondisce i temi della Mostra e ne racconta i protagonisti. Una guida pratica ma anche un indelebile ricordo, il volume introduce i lettori al lavoro dei Partecipanti in concorso per il Leone d'Oro e agli altri progetti che fanno parte della Mostra Internazionale. Sono inoltre illustrate le Partecipazioni Nazionali, un Progetto Speciale in collaborazione con il Victoria and Albert Museum e gli Eventi Collaterali che avranno luogo in tutta la città metropolitana di Venezia dal 22 maggio al 21 novembre 2021.
18,00
Walter Gropius e la Bauhaus

Walter Gropius e la Bauhaus

Giulio Carlo Argan

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2021

pagine: 256

«Walter Gropius è un uomo del primo dopoguerra. La sua opera di architetto, di teorico, di organizzatore e direttore di quell'ammirevole scuola d'arte che fu la Bauhaus è inseparabile dalla condizione storica della repubblica di Weimar e della fragile democrazia tedesca. La sua razionalità, la sua positività, il suo stesso ottimismo nel disegnare programmi di ricostruzione sociale brillano sullo sfondo buio della sconfitta tedesca e dell'angoscia del dopoguerra: la sua fede in un avvenire migliore del mondo nasconde uno scetticismo profondo, una lucida disperazione. Non era soltanto una difesa psicologica e morale: quel supremo prestigio della ragione era anche l'ultima eredità della grande cultura tedesca, l'unica forza di riscatto che la Germania potesse attingere dal proprio passato. L'opera di Gropius s'inquadra nella crisi dei grandi ideali, che caratterizza la cultura tedesca del XX secolo; nasce anch'essa dalla disgregazione dei grandi sistemi e dalla fiducia riposta in una critica costruttiva, capace di porre e risolvere i problemi immediati dell'esistenza. La razionalità che Gropius sviluppa nei processi formali dell'arte è affine alla dialettica della filosofia fenomenologica ed esistenziale (soprattutto di Husserl), cui è di fatto storicamente collegata: si tratta in sostanza di dedurre dalla pura struttura logica del pensiero delle determinazioni formali di validità immediata, indipendenti da ogni Weltanschauung. Nella sua opera il rigore logico acquista evidenza formale: diventa architettura, come condizione diretta dell'esistenza umana».
24,00
Diritti in città. Gli standard urbanistici in Italia dal 1968 a oggi

Diritti in città. Gli standard urbanistici in Italia dal 1968 a oggi

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2021

pagine: 352

Il decreto sugli standard è una delle norme fondamentali dell'urbanistica italiana. La sua emanazione, il 2 aprile del 1968, risponde all'intento di regolare la quantità minima di spazio urbano da destinare a servizi e attrezzature collettive: scuole, dotazioni sportive e per il gioco, parchi e giardini, centri civici e istituzionali, religiosi e culturali, presidî sanitari, aree a parcheggio. Si tratta di una norma che, nella sua semplicità, ha avuto implicazioni importanti nelle trasformazioni delle città italiane negli ultimi cinquant'anni, contribuendo a definire le relazioni tra territorio e diritti di cittadinanza, attraverso la costruzione di una riserva di suoli pubblici e la regolazione degli spazi preposti a garantire un'offerta adeguata di attrezzature per l'istruzione, la cultura, la salute, la socialità e la sicurezza. Il volume nasce dalla riflessione e dalla discussione promosse su questi temi tra il 2017 e il 2019 da un gruppo composto da ricercatori di differenti atenei (Laboratorio Standard), con un numero consistente di altri studiosi, professionisti e amministratori pubblici, nell'intento di mettere a valore e fare evolvere entro un quadro condiviso sentieri di ricerca teorica e operativa.
28,00
Tokyo. Ritratto di una città

Tokyo. Ritratto di una città

Manuel Tardits

Libro: Copertina morbida

editore: Odoya

anno edizione: 2021

pagine: 210

Un'esemplare guida culturale alla città di Tokyo a firma del famoso architetto e scrittore francese Manuel Tardits, residente da più di trent'anni nella capitale giapponese. Un libro piacevole e interessante tanto per chi già conosca bene questa intrigante città quanto per chi sia curioso di avvicinarsi ai suoi aspetti più ignoti attraverso le imperdibili curiosità offerte da Tardits insieme a un'analisi più approfondita del suo carattere molteplice e delle sue contraddizioni. A integrare e arricchire i testi, le straordinarie illustrazioni dell'artista giapponese Nobumasa Takahashi e dell'architetto Stéphane Lagré, che contribuiscono a fornire uno sguardo inedito e affascinante sulla cultura urbana giapponese. La più grande metropoli del mondo, tentacolare e sovrappopolata. A un primo approccio disorientante per chiunque. Ma l'autore riesce a creare un percorso, un filo mistico che ci svela come sotto questo apparente caos la pianificazione urbana e lo spazio cittadino siano governati da un eccezionale ordine. Attraverso quattro tappe fondamentali, Tardits ci apre il cammino in una Tokyo caleidoscopica. A fare da filo conduttore di fronte a tale abbondanza urbana, lo stupore. Muoversi all'interno del più grande agglomerato urbano del mondo significa attraversarne edifici, oggetti, usanze, installazioni, personaggi, storia. A Tokyo il fascino dell'Oriente si mescola con la modernità assoluta del suo presente. E nella Tokyo di Tardits ci si perde e ci si ritrova mille volte, perché mille sono i volti nascosti o evidenti della città. Guidarci alla scoperta di una realtà tanto estesa quanto stratificata e lontana dalle nostre radici è il gran merito che questo libro vanta.
20,00
Coltivare la città. Storia sociale degli orti urbani nel XX secolo

Coltivare la città. Storia sociale degli orti urbani nel XX secolo

Franco Panzini

Libro: Copertina morbida

editore: DeriveApprodi

anno edizione: 2021

pagine: 224

Dagli orti operai e famigliari coltivati nelle regioni che per prime sperimentarono gli effetti perversi dell'industrializzazione alla fine dell'Ottocento, agli orti patriottici sorti in tutte le nazioni nei periodi delle due guerre mondiali; dai community gardens, alternativi e ambientalisti, della controcultura negli anni Sessanta, alle coltivazioni pensili e alle serre verticali più recenti. L'agricoltura urbana, promossa da enti e associazioni collettive, è un tema di attualità e la sua diffusione sembra legata alla sensibilità ecologica degli ultimi anni. "Coltivare la città" mostra, invece, come la storia delle agricolture urbane sia ben più ampia: nei diversi periodi gli orti comunitari sono stati una risposta alle crisi economiche, un rimedio a problemi sociali e igienici, un sostegno alimentare durante le guerre o luoghi in cui ritrovare un rapporto con la terra. Il libro esamina la ricchezza delle pratiche della coltivazione urbana nell'ultimo secolo, storie collettive per il nostro futuro.
16,00
Composizioni urbane. L'ordine elementare della forma

Composizioni urbane. L'ordine elementare della forma

Francesca Addario

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 154

"Lo scardinamento del concetto di isolato chiuso che la modernità ha introdotto nella concezione della città, mediante il ribaltamento del rapporto tra pieni e vuoti, induce ancora oggi a riflettere sui princìpi insediativi più adatti alla costruzione della città contemporanea. Questa condizione appartiene al campo d'azione del progetto urbano e apre all'ipotesi di definire nuovi possibili ordini nei quali occorre precisare la relazione tra gli elementi costitutivi della città. In tale quadro l'autrice si pone l'obiettivo di tracciare un'indagine critica sul tema approfondendo differenti livelli scalari che prendono in considerazione la parte urbana e la parte elementare di città, ovvero l'insediamento urbano e la corrispettiva unità minima insediativa. La ricerca si interroga sui princìpi d'ordine necessari alla definizione della forma, architettonica e urbana, e pone particolare attenzione alla composizione dello spazio aperto come determinante delle relazioni topologiche del costruito. A tal fine nel volume vengono indicati alcuni casi studio esemplari che mettono in evidenza la ragion d'essere di tale spazio come componente fondativa e strutturante la città e il ruolo di relazione che ha nella precisazione di pesi e misure delle diverse parti e componenti urbane.
18,00
Le Corbusier in India. Villa Sarabhai, Ahmedabad, 1951-1956

Le Corbusier in India. Villa Sarabhai, Ahmedabad, 1951-1956

Maria Bonaiti

Libro: Copertina morbida

editore: ELECTA

anno edizione: 2021

pagine: 120

Oggetto del volume, che include un saggio di Alessandra Rampazzo, è villa Sarabhai, costruita da Le Corbusier ad Ahmedabad, in India, tra il 1951 e il 1956 per Manorama Sarabhai, esponente di una tra le più raffinate e potenti famiglie imprenditoriali indiane. Sullo sfondo di un'India da poco uscita dalla dominazione britannica, la casa progettata per Manorama Sarabhai - tra le più enigmatiche e meno conosciute opere lecorbuseriane - propone il tipo di villa mediterranea messa a punto da Le Corbusier nel corso degli anni Quaranta del secolo scorso. Modello, questo, che sotto la guida di un'esigente committente, si apre a molteplici contaminazioni, che trovano nei modi di vita tradizionali e nel paesaggio culturale locale le proprie specifiche ragioni. Costruita all'ombra della più eclatante impresa che vede Le Corbusier dare forma negli stessi anni a Chandigarh - la città di nuova fondazione nel Punjab - la villa è il risultato di un complesso processo progettuale e costruttivo che si dipana sotto l'attento controllo dello studio parigino, grazie all'apporto di fidati collaboratori, tra i quali un giovanissimo Balkrishna Doshi (futuro protagonista dell'architettura contemporanea indiana) e Jean Louis Véret. Di quest'ultimo sono gli scatti fotografici dei cantieri delle diverse fabbriche lecorbuseriane ad Ahmedabad - riproposti nel presente volume a confronto con immagini dello stato attuale della villa.
25,00

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