Narrativa classica (prima del 1945)
Il diavolo e l'abisso e altri racconti
Rudyard Kipling
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Clichy
anno edizione: 2021
pagine: 157
Il diavolo e l'abisso viene pubblicato per la prima volta nel 1895 sul numero natalizio del settimanale «The Graphic» ed è l'avventura finale di un grande piroscafo utilizzato per missioni assai dubbie, che cambia continuamente nome. Un giorno, trasformato in baleniera e battente bandiera britannica, viene notato da una cannoniera nei mari dell'Indonesia, dove le balene non si sono mai viste, e braccato. Ne seguono battaglie, vicende giudiziarie, e la fuga dei pirati che nascondevano un prezioso carico. A questo straordinario e travolgente racconto lungo, in una nuova traduzione, se ne aggiungono altri tre: La nave che trovò se stessa, La mia domenica in patria e Pane nell'acqua, dai quali emerge la sapienza narrativa di un autore che per lungo tempo è stato celebre e amato quanto Dickens e Conrad. Introduzione di Fabrizio Bagatti.
Favole
Jean de La Fontaine
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 804
Una tradizione letteraria che ha origine in Esopo e Fedro passa per l’epoca medievale e rinascimentale, quella della favola, e quando arriva nelle mani di Jean de La Fontaine diventa qualcosa di completamente nuovo da proporre ai lettori: rivoluzionaria, intrisa di lirismo e con il grande proposito di superare il passato e la sua tradizione. Nella finta ingenuità del suo comporre, nelle descrizioni a volte comiche, a volte tragiche, le storie degli animali, degli uomini e della natura, diventano lo strumento che il maestro francese ha per osservare il grande spettacolo del mondo e raccontare una realtà che si mostra nelle sue imperfezioni e nei suoi vizi. La morale complessiva dell’opera è proprio nell’accettazione della natura umana e, guardando alla storia di Jean de La Fontaine, a quel che ama e disprezza, a quel che aspira e a ciò che rifiuta, impariamo a leggere e comprendere le Favole nella loro reale compiutezza.
Grida
Xun Lu
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2021
pagine: 280
Con lo scrittore Lu Xun (1881-1936) inizia, nei primi del Novecento, la letteratura cinese moderna. Autore di opere narrative e in più scritte nella «lingua piana», più comunemente parlata («il fondatore della lingua cinese moderna», lo presentava Dario Fo), completava, grazie a queste sue decisive innovazioni, due rivoluzioni nella tradizione. Nel Celeste Impero solo le opere poetiche avevano le doti per essere considerate vera letteratura, mentre ne era esclusa la narrativa, e per di più dovevano essere composte in lingua letteraria, cioè aulica, artificiale, poco comprensibile a chi era fuori dalle élite. Questa spinta al cambiamento è spesso evidente nelle situazioni e nei personaggi dei suoi racconti, che per lo più parlano di storie piccole, quotidiane, che dipingono in modo vivacissimo la vera vita nei villaggi e nei quartieri delle persone vere, incastrate nelle ironie, o nei paradossi, o nelle tragedie della loro esistenza. In uno stile ondeggiante tra il satirico e il grottesco. Opere che fra l'altro in generale mostrano la forza universale del genere racconto, capace di trasmettere in un lampo di immediatezza la colorazione emotiva di una condizione, per quanto lontana. Di farla sentire. Lu Xun fu introdotto in Italia fin dalla metà del secolo scorso, con rare anteprime precedenti. Interessava la varietà del suo lavoro, dal saggio al racconto; e probabilmente attirava che l'autore rappresentasse contemporaneamente due aspetti, gli sforzi di un enorme paese per entrare nella modernità e il peso e le permanenze di una civiltà antichissima e ammirevole. "Grida" è il primo dei tre volumi dell'edizione completa dei suoi racconti, in una nuova traduzione originale. Scrive nella Postfazione Nicoletta Pesaro che ha curato il volume: «Ma l'intuizione e la genialità dello scrittore, sicuramente il più significativo e influente di tutto il secolo scorso in Cina, non si manifestano soltanto nell'aver promosso la narrativa nel sistema letterario cinese; la forza e la passione riformista e rivoluzionaria, una straordinaria e suggestiva potenza artistica, il dualismo fra tradizione e modernità così come lo scarto tra volontà illuministica dell'intellettuale e la pessimistica constatazione dell'inerzia del popolo contadino, uno stile, infine, irregolare e a tratti spigoloso che coglie spunti sia dall'esperienza del racconto russo e dell'est europeo sia dalla tradizione lirica cinese: tutti questi elementi rendono irripetibile e artisticamente eccezionale la sua narrativa».
Il lupo di mare
Jack London
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Theoria
anno edizione: 2021
pagine: 304
Il lupo dei mari, pur essendo uno dei primi scritti di Jack London, già conteneva le caratteristiche che lo rendono amatissimo anche oggi: la descrizione della natura, la contrapposizione tra l'istintività e la ragione, tra la legge del più forte e le regole della società. C'è molto di autobiografico in questo romanzo, poiché l'autore stesso ebbe un'infanzia difficile e una vita avventurosa che iniziò quando si imbarcò come mozzo sulla Sophie Sutherland, una goletta specializzata nella caccia alle foche. Il suo carattere, la sua esperienza e le sue sofferenze emergono e si rispecchiano in molto suoi personaggi.
Nightmare alley
William Lindsay Gresham
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2021
pagine: 488
Pubblicato nel 1946 questo romanzo è «una tipica storia noir» (Tommaso Pincio nella Postfazione) di «un tempo spesso ricordato per certi racconti di James M. Cain e di Cornell Woolrich ma il cui malessere ha trovato proprio in Nightmare Alley il suo ritratto più esemplare». L'autore, William Lindsay Gresham, una vita non meno tormentata dei suoi personaggi, prese spunto da un caso vero, appreso durante la Guerra civile spagnola dove aveva combattuto da repubblicano. L'esistenza del Geek, il Mangiabestie, un poveraccio costretto dalla miseria materiale e morale in cui si era ridotto a esibirsi nei baracconi delle fiere di paese come divoratore di animali vivi. Così il Geek è l'anima segreta, la parabola dentro la trama di questo libro, che descrive l'ascesa di un uomo arrivista e spietato che scopre che chi padroneggia la paura degli altri e i loro incubi li domina. Stan, giovane e con un passato triste, lavora in un luna park ambulante, la «Compagnia Ackerman-Zorbaugh e i suoi mostri». Ben presto, per il suo arrivismo commette crudeltà e delitti e impara a perfezione il mestiere di lettore del pensiero, facendo della capacità di manipolazione un'arma micidiale. E non si ferma qui: ambizioso e spericolato riesce a diventare il Grande Stanton invitato in ambienti sempre più elevati dove sviluppa pseudo occultismi sempre più manierati. In fondo il suo sogno era il potere completo sui destini, prima di tutto il suo destino. Nightmare Alley crea un personaggio faustiano come Stan, disposto a vendere l'anima pur di sapere e potere, ma lo immerge nella vita dei freak e degli illusionisti con le loro tecniche di sofisticata psicologia empirica; e lo sospinge in una folla di «polli e gonzi» e di disperati, privilegiati o morti di fame, desiderosi soltanto di essere illusi. La fine che attende la sua traiettoria, getta tutta la vicenda di Stan in una luce di ambiguità, di amarezza, di pericolo tanto da rendere la sua opera paragonabile alla letteratura dell'assurdo della condizione umana.
Robin Hood. Il principe dei ladri
Alexandre Dumas
Libro: Copertina morbida
editore: FELTRINELLI
anno edizione: 2021
pagine: 352
Tra le fitte fronde degli alberi della foresta di Sherwood è risaputo da viaggiatori e briganti che volano le frecce di un abilissimo arciere: si tratta di Robin, appena sedicenne, orfano dalle origini oscure, cresciuto dal guardaboschi Head e da sua moglie come figlio proprio. La vita spensierata del giovane Robin, fatta di gare con l'arco e lezioni impartite ai ladri di strada, cambia per sempre il giorno in cui incrocia il cammino di Allan Clare e della sua bellissima sorella, Marian. Non solo perché è l'inizio del suo primo e unico amore, ma perché a sua volta Allan, invaghito della figlia del barone Fitz-Alwine, sceriffo di Nottingham, convince Robin ad aiutarlo a rapirla per poterla fare sua sposa. L'ira dello sceriffo darà inizio a un lungo conflitto, su cui fioriranno leggende e ballate: affiancato da una banda di valorosi amici - Little John, frate Tuck, Will Scarlett -, l'arciere risponderà colpo su colpo alle crudeltà dello spietato barone nella battaglia per la libertà dei sassoni angariati dai conquistatori normanni e per riappropriarsi della sua identità perduta. Opera postuma e, secondo molti, apocrifa del più grande maestro del romanzo di avventura, Robin Hood, il principe dei ladri è, più di ogni altra cosa, un racconto appassionante, capace di superare la prova del tempo e continuare ancora oggi a spiccare fra tutte le variegatissime interpretazioni letterarie della leggenda del celebre arciere fuorilegge.
Ungenach. Una liquidazione
Thomas Bernhard
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2021
pagine: 98
Ungenach è il nome della sconfinata proprietà fondiaria nell'Austria Superiore toccata in eredità ai due fratelli Zoiss. Ma, ancorché ricchissimo, splendido agglomerato di frutteti, campi coltivati, boschi, cave, tenute e fabbricati rurali, Ungenach è precisamente quello che ha spinto i due Zoiss a fuggire il più lontano possibile: Karl in Africa, Robert negli Stati Uniti. Per Karl, infatti, rimanere a Ungenach «significa pazzia», e per Robert Ungenach è «un peso spaventoso e nient'altro» - anche il padre, del resto, per tutta la vita «ha sentito Ungenach come un carcere». Immensa devastazione, «rovina della natura e dello spirito», «inferno del cattivo gusto», Ungenach è il labirinto ossessivo dei ricordi e della mente, l'aborrito luogo dell'Origine. E, rimasto unico erede dopo la morte del fratello, Robert si sbarazzerà di tutto con una sconcertante donazione, compiuta «come un delinquente compie il suo delitto» e, beffardamente, a favore di una trentina di assurdi beneficiari, fra cui un «teologo della natura», quattro carcerati e un ricoverato in manicomio. Un atto liberatorio che, di fatto, causerà l'irreversibile estinzione di Ungenach, fosco compendio di ogni realtà fisica e mentale - «poiché è la rovina il punto verso cui tutto converge».
La madre. Romanzo di vita russa
Maksim Gorkij
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Jouvence
anno edizione: 2021
pagine: 528
Alla morte del marito ubriacone e violento, Pelageja Nilovna Vlasova si trasforma da moglie succube e remissiva a donna emancipata e combattente. Grazie al figlio Pavel, operaio socialista, e alle riunioni politiche che organizza in casa, Pelageja cambia radicalmente il suo modo di essere e di pensare, superando preconcetti e pregiudizi. Anche quando Pavel e i suoi amici vengono imprigionati, Pelageja non si arrende, tentando strenuamente di aiutarli e divenendo la "madre" di tutti i compagni del figlio. Ormai attivista clandestina dei lavoratori in lotta contro la prepotenza dei padroni, Pelageja non potrà più tornare indietro: il suo destino è segnato. Presentazione di Tiziano Tussi. Postfazione di Guido Oldrini.
Romanzi. Volume 2
Thomas Mann
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 1568
Si completa con questo volume la riedizione commentata da Luca Crescenzi dei romanzi di Thomas Mann nei Meridiani, offerti qui al lettore nelle nuove traduzioni approntate da Margherita Carbonaro, Elena Broseghini e dallo stesso Crescenzi. Oltre all'ampio commento, questa edizione si avvale dei contributi critici di tre studiosi che introducono alla lettura di ciascun testo, analizzandone le caratteristiche e i motivi di fondo: Aldo Venturelli presenta Lotte a Weimar (1939), opera finemente intrecciata di rimandi goethiani con al centro l'amata del giovane Werther; Elisabeth Galvan firma uno scritto su L'eletto (1951), libro che affonda le sue radici nella letteratura medievale di area germanica; alle Confessioni del truffatore Felix Krull (1954), romanzo incompiuto d'ispirazione picaresca, è infine dedicato il saggio di Werner Frizen.
Sylvie e Bruno
Lewis Carroll
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 576
Nel terzo e ultimo romanzo di Carroll ci sono due piani narrativi e si passa da uno all'altro quasi senza accorgersene. Nel primo tutto ruota intorno all'affascinante Lady Muriel, amata da un giovane intellettuale ma fidanzata a un militare. Nel secondo si svolgono le vicende di due bambini, Sylvie e il suo fratellino Bruno, in un mondo fantastico. Sylvie e Bruno entrano nel mondo della prima narrazione e poi scompaiono improvvisamente seguiti nel loro mondo dal narratore, che forse li sta solo sognando. Questo va e vieni tra i due mondi crea situazioni di ambiguità, di suggestioni metafisiche (e metanarrative), ma anche di grande comicità. Ci sono poi gli straordinari fuochi d'artificio linguistici di Carroll: la buffa parlata infantile di Bruno, le filastrocche, i giochi di parole: tutte cose che Chiara Lagani, forte dell'esperienza fatta con "I libri di Oz", risolve in maniera brillante e godibilissima per il lettore.
L'arte di non riuscire nella vita
Jean-Paul Lacroix
Libro: Copertina morbida
editore: Sagoma
anno edizione: 2021
pagine: 192
Piccolo capolavoro dimenticato dell'umorismo francese, questo libretto non ha altro scopo che essere un vademecum... pardon... uno sta-mecum dell'immobilismo spicciolo. Grazie a esso, eviterai di render l'anima al Moloc degli affari. La terrai, invece, per tuo uso e consumo e per i tuoi amici, coltivandola con cura e amore. E forse un giorno diventerai quel meraviglioso essere, quel fiore della civiltà cui si dà il nome di: fallito.
Isabelle
André Gide
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Clandestine
anno edizione: 2021
pagine: 112
Gérard Lacase, giunto al castello di Quartfourche per fare delle ricerche, ospite dei coniugi de Saint-Auréol e dei Floche, conosce il loro giovane nipote storpio, Casimir, il quale, affezionatosi a lui, un giorno gli mostra il ritratto della sua giovane madre, Isabelle. Gérard, colpito dalla bellezza e dall’angelica innocenza di quel volto, dalle rivelazioni delle fugaci visite notturne di Isabelle, nonché dalla ritrosia con cui l’abate Santal, precettore di Casimir, soddisfa la sua curiosità in merito alla fanciulla, decide di indagare su quello che sembra un vero e proprio mistero. Una lettera ritrovata per caso gli offrirà l’occasione per scoprire il motivo dell’allontanamento della giovane e il mistero che si cela dietro le sue saltuarie visite al figlioletto. Incapace di appagare il suo desiderio di conoscere Isabelle, rientra a Parigi, ripromettendosi di far ritorno a la Quartfourche non appena possibile. Sarà un duplice lutto a consentirgli di anticipare la sua visita, ma la delusione, come sempre accade quando la fantasia eleva su un celeste piedistallo l’oggetto della venerazione, non potrà che essere atroce.